Sopra La Panca la pecora t’incanta
Ricette antiche all’osteria di San Pietro con vista mozzafiato
Segnaliamo e riproponiamo con piacere un’apprezzata recensione che un amico del Club, noto scopritore di talenti della gastronomia e suggestioni paesaggistiche, ha pubblicato su La Voce di Reggio, firmandosi con lo pseudonimo Il Viandante.
<< Il Viandante
Può essere piacevole per un viandante in cammino nell’Appennino reggiano trovare una panca su cui riposare e ristorarsi. La cosa diventa ancora più piacevole se la Panca si trasforma in un’osteria dove ritemprare le forze dopo una bella camminata tra le colline del Querciolese, sopra Viano.
Un tempo osteria ruspante, oggi La Panca si presenta con la sala interna accogliente e ingentilita da disegni e illustrazioni originali del celebre Ro Marcenaro, che poi è il papà del titolare Umberto Marcenaro.
L’occhio vuole la sua parte, ma la cucina si fa dare del voi. Il menù è invitante e i piatti che arrivano in tavola non deludono le aspettative: cucina della tradizione, ma con proposte che incuriosiscono e che sanno valorizzare i prodotti o le ricette del territorio, a cominciare dai funghi, dal tartufo e dalla carne di pecora.
L’antipasto è una selezione di salumi con giardiniera fatta in casa. Tra i primi i classici tortelli verdi e di zucca, le pappardelle di farro con ragù di cinghiale, le lasagne con i funghi e la zuppa longobarda con verza, costine di maiale, rape e patate.
Un discorso a parte per i cappelletti: preparati con tartufo nero pregiato oppure nel brodo di pecora. E qui va detto che la pecora alla Panca viene giustamente riscoperta e proposta: una carne un tempo utilizzata nelle nicchie bizantine della nostra montagna, da anni ingiustamente disdegnata.
Ottima la pecora in umido con cicerchie: un piatto anche filologicamente interessante, che ripropone la cicerchia, un legume diffusissimo nei tempi addietro sulla nostra montagna (basti leggere il resoconto del viaggio di Filippo Re effettuato nel 1800) e oggi ai più sconosciuto. Altri secondi da segnalare: la trippa alla reggiana, il coniglio in umido con finocchietto selvatico e timo, il cinghiale in umido, anatra al forno con porcini scottati in padella, maialino “Nero di Parma” con mele fritte, e il baccalà, sia fritto che al forno con salsa di noci. Tra i dolci la zuppa inglese alla reggiana e gli assaggi di torte fatte in casa. Buona la scelta dei vini.
Per arrivare alla Panca si prende la strada che da Viano porta a San Giovanni di Querciola: in località Casella, proprio su una stretta curva, si trova l’osteria. Davanti all’osteria le frecce segnaletiche dei sentieri del Cai: un prepotente invito a camminare.
La rete dei sentieri del Comune di Viano è veramente interessante: realizzata grazie al Cai reggiano, permette escursioni in un ambiente di grande fascino.
Proprio dalla Panca parte un comodo anello che seguendo il sentiero 606 A e il 606 C porta al suggestivo borgo di Castello Querciola, tra i più belli della montagna reggiana, a Vronco, Casino e a San Pietro di Querciola, con la sua piccola e antica chiesa.
Si cammina dalle 2 alle 3 ore: sempre utile la Carta Escursionistica della Collina Reggiana, realizzata da GeoMedia in collaborazione con il Cai.>>
Osteria La Panca
Via Caselle S. Pietro
Viano
Tel. 331 108 8477