Giorni addietro un uomo saggio, sapiente, ironico e istrionico, di nome Ermanio Beretti, professore e personaggio affatto singolare, senza dubbio amato dai suoi allievi, ha guidato un manipolo di apprendisti, in una giornata sorprendentemente tersa e soleggiata, sulle colline reggiane, a conoscer et mirar erbe di campo. In un’atmosfera primaverile, accarezzati da una brezza fragrante, nel momento forse più propizio per frugare nel verde dei campi (“E’ necessario saper conoscere in che tempo le erbe sono nella maggior loro virtù… Et perché l’erbe sono tutte governate dai pianeti celesti… ( L. Fioravanti, Dello specchio di scienza universale, Venezia, 1583) il nume, con mirabile sagacia, ha illustrato le mirabili virtù dell’erbe e l’uso che il sapere della tradizione ha tramandato .
Il Nostro (che di lì a pochi giorni è stato protagonista di una puntata della trasmissione televisiva trasmessa da Telereggio “Cartoline dall’Appennino reggiano”, in streeming al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=0hYNh2QjSBE&list=PL4w5kXVHFx_302MCXJblIoQ2pkCEtNpnV&index=28 ) ha iniziato gli astanti alle meraviglie del piccolo mondo vegetale che circonda l’ottimo agriturismo Casalia, segnalando “l’erbe che han senso” simbolo di vita vegetale della cui presenza silenziosa e quasi impalpabile, si conservano distillate “virtuti” e “veleni”. E così , attraverso odori, aromi e sapori, ha svelato segreti e proprietà di strigoli, parietaria, polmonaria, borsa del pastore, pimpinella, piantaggine, bardana, vitalba artemisia, erba San Pietro, tarassaco, salvia selvatica, celidonia e altre erbe ancora di ognuna enunciando usi di cucina, medicali e della tradizione contadina . Con il passare dei minuti e delle ore e l’echeggiare di frittate, zuppe, intingoli e insalatoni con l’uovo a fare capolino, i languori hanno preso il sopravvento e il naturale e più logico completamento della lectio è parso l’approdo al desco dell’intraprendente Roberto Bagnoli (già apprezzato gestore del Rifugio Battisti) che ha saputo offrire un saggio della bravura del suo staff impreziosendo il ricco menù di erbe spontanee (dagli antipasti con assaggi di tortino di borraggine e polentina con fiori di primula, ai tortelli di borraggine per passare al risotto all’asparago, al coniglio al finocchietto selvatico, fino al daino in salmì , per concludere con un folcloristico e tradizionale assortimento di dolci della casa, il tutto nobilitato dagli interessanti i vini biologici home made: il brut di spergola e malvasia, il lambrusco, la malvasia, lo syrah – per info Agriturismo Casalia, Paullo di Casina, Telefono:0522.600449, www.terredicasalia.it ). E per finire un’ampia carrellata di immagini sul vissuto artistico del Professore – del quale sono testimonianza tangibile le sue poetiche di transito e coltivazione d’arte lungo il sentiero dorato e altri luoghi nel territorio del Comune di Carpineti ( http://www.ermanioberetti.it/) – che rivela un altro aspetto della personalità poliedrica di questa figura che sorprende per la sua inesauribile e originale creatività .
Silene vulgaris (Strigoli)
Questa erba, moto diffusa e conosciuta, può essere considerata uno Spinacio Selvatico, altrimenti nota come Stridoli, Schiopetti (i bambini un tempo li facevano scoppiare battendoli sulla fronte), Erba del cucco, Grassagnello, Spizzoli e così via, il nome deriva dal fatto che strusciando le foglie tra due dita “stridono”, è tra le commestibili più ricercate, apprezzate e usate in cucina, si mangia sia cruda, mescolata all’insalata, che cotta, in frittate, ripieni per pasta, e condimenti, a cui dona un sapore dolce e delicato. E’citata da lungo tempo in letteratura, utilizzata in passato anche in funzione terapeutica (come diuretico, cura contro la gotta, il fuoco di Sant’Antonio,, l’anemia o emolliente nei trattamenti oftalmici), ma si può affermare che questa erba appartiene principalmente alla tradizione alimentare di tutte le ragioni d’Italia. Solo le prime foglie sono buone, quindi si raccoglie solamente l’apice fogliare dei rametti giovani, perché è tenero ( la pianta ne produce un buon numero). Può anche essere seminata e coltivata nell’orto o nel giardino e conservata in freezer magari dopo una scottata al vapore.
Ogni regione ha una tradizione di primi e secondi piatti con gli strigoli: in Romagna si associa alla piadina con strigoli e tonno, e all’impasto dei tortelli, o per condire la pasta, per le frittate e le misticanze, in Umbria per risotti, in Toscana sono consumati cotti, al posto degli spinaci, usati per il ripieno delle torte salate, nei ravioli, o in salse per primi piatti.
Alcune ricette:
Risotto con gli strigoli
Ingredienti: riso, strigoli, olio, cipolla, brodo vegetale, vino bianco, parmigiano, sale e pepe
Consideriamo due manciate a persona più una per la pentola. Si fa soffriggere nell’olio la cipolla tritata finchè non diventa trasparente, tostare il riso sfumare con il vino, poi si aggiungono le foglie degli strigoli , precedentemente lavate,nella quantità di una manciatina per persona, e si bagnano con brodo vegetale (anche di dado). Dopo alcuni minuti di bollitura si aggiusta di sale e pepe e si continua la cottura aggiungendo se necessita del brodo vegetale caldo .La consistenza deve essere quelle di un normale risotto. A cottura ultimata si spegne il fornello e si aggiunge abbondante parmigiano e si fa mantecare.
Il sapore è delicato e particolare.
Ingredienti per i tortelli agli strigoli:
per il ripieno: 300 grammi di strigoli curati, 300 grammi di ricotta, un cucchiaio di grana grattugiato, sale e pepe;
per il condimento: due cucchiai di semi di papavero, burro chiarificato;
per la sfoglia: 350 grammi di farina, 50 di semola e 4 uova.
Una ricetta semplice e pratica per 4 persone:
– 400 grammi di spaghetti (o altra pasta a piacere), 150 grammi di foglie di strigoli, 400 ml di salsa di pomodoro, grana grattugiato, olio extravergine d’oliva, sale e pepe q.b.
Versare nella pentola l’olio EVO e la salsa di pomodoro facendo cuocere a fuoco medio. Tagliare grossolanamente gli strigoli, dopo averli lavati, privandoli della parte più dura del gambo e uniteli al sugo. Lasciare cuocere per almeno 30 minuti.
Nel frattempo mettere a bollire una pentola con abbondante acqua salata e lì cuocere gli spaghetti. Una volta terminata la cottura della pasta, condire con il sugo agli strigoli e spolverare con una manciata di pepe e grana grattugiato. Impiattare e servire.
Ricetta per 4 persone: lavare e tritare 600 gr. di stirigoli, passarli in padella con olio EVO e uno spicchio d’aglio. Terminata la breve cottura, unire 150 gr. di ricotta, 300 gr. di pangrattato, sale e uova a sufficienza per rendere l’impasto morbido e lavorabile. Posare l’impasto su una spianatoia e formare gli gnocchi. Cuocere poi in abbondante acqua salata e, infine, condire con foglie di alloro, olio d’oliva e parmigiano grattugiato.