Desinar sul Po all’Antica Trattoria “Da Cattivelli” 0 Di La Voce il 3 Marzo 2018 Ristoranti, Trattorie / Osterie L’antica Trattoria Da Cattivelli Nell’Isola Serafini un habitat plasmato dal Po, una terra emersa che formando un’ansa nel grande fiume rimanda alle atmosfere delle locande del passato, laddove i riflessi del microclima polesine e lo scorrere lento del tempo, scandito dai flutti, inducono un velo di melancolia, si erge consolatrice da oltre 50 anni l’Antica Trattoria “Da Cattivelli” che vale ben una sosta. Da ben tre generazione i Cattivelli con i loro piatti del territorio, non privi di rivisitazione, leniscono le pene dei pellegrini di passaggio in queste terre (attraversate dalla via Francigena) che per tradizione hanno sviluppato un grande senso di ospitalità . Una cucina in equilibrio tra la gastronomia di pianura e sapori del fiume. I Cattivelli amano ricordare con orgoglio i tempi in cui si friggeva il pesce di Po, conservato vivo nelle vasche appena fuori dall’osteria, e sottolineano con orgoglio che i sapori sono gli stessi, mantenuti intatti dalla famiglia grazie a una accurata attività di ricerca e selezione dei prodotti del territorio, è una particolare attenzione dedicata alle cotture. Illuminante si è rivelata l’intervista alla sora Cesira, genius loci e custode dei segreti della cucina. Dopo un’iniziale e naturale reticenza la Nostra si è confidata, affrontando in un simpatico contraddittorio con i commensali in tema di ricette: quella del piatto tipico piacentino dei pisarei e fasò, in particolare, ha suscitato particolare interesse (sull’onda di una portata che ha imposto il bis). Si è scoperto, allora, che i fagioli (borlotti) selezionati con cura vengono dalle terre piemontesi al confine con la Valle d’Aosta, un’eccezione dovuta al fatto che le specie locali esprimono sapori troppo intensi, ma tutto il resto- farina e pane (raffermo), cipolla e lardo e burro che costituiscono gli altri ingredienti di questo appagante piatto a tutto tondo – è rigorosamente “autoctono” ci ha assicurato la simpatica cuoca che si è concessa a una foto di gruppo. Tra i protagonisti del buon ristoro non vanno dimenticati la figlia Emanuela, Claudia per i dolci e a Luca per la scelta dei vini. Il menù della trattoria tra i suoi piatti forti annovera: insalata d’anguilla, croccante frittura di pesci di acqua dolce (abolita, pesce gatto e anguille) storione al forno, tagliolini al sugo di anguilla, lumache in umido con polenta, filetto di maialino da latte rosolato nel miele di acacia, le lumache in umido con polenta. Da non trascurare i salumi con culatello di Zibello e coppa in pole position. Un gradevole crostatina che ha allietato in dolcezza il finale, ma la carta ricca di dolci fatti in casa spazia dal tipico “latte in piedi” al più elegante parfait di porto e zenzero in salsa di lampon“. La carta dei vini è buona e consente un’ampia scelta di vini del territorio piacentino tra i quali la classica bonarda, l’ortrugo e la malvasia. Il locale è elegante e molto spazioso e presenta un ambio giardino con distesa. La fascia di prezzo è alla portata di tutti e oscilla tra 35 e 40 € .La Voce Condividi su: Twitter Facebook Google+ Pinterest LinkedIn Tumblr Email