Per saperne di più (dopo il riconoscimento attribuitogli dalla World’s 50 Best Restaurants Academy, l’ente formato da 800 esperti scelti tra 26 diverse regioni di tutto il mondo, ognuna delle quali esprime 36 membri ), e cercare di capire cosa c’è dietro le quinte del pianeta Bottura, ho provato a indagare, seguendo il Nostro in occasione della manifestazione gastronomica di Rimini, da lui patrocinata e animata, ma ancor prima visitando i luoghi del suo quartier generale a Modena in Via Stella, per sbirciare nelle cucine della celebre Francescana, chiacchierare con qualche suo collaboratore e saggiare i locali satellite nati anche a pochi passi dal Ristorante (tra questi l’originale formula del generi alimentari “Da Panino”, lì a pochi passi in Rua Freda 21, un esercizio sui generis che propone
prelibatezze di assoluta qualità per trasformarsi, di sera, in locale gourmet per giovani, dilatandosi fino a divenire “Tortellino” per via di un ambiente, con cucina a vista, cui si accede da un limitrofo portone ).
Beh, da quelle parti ora si respira, comprensibilmente, aria di festa, ma questo non ha impedito di cogliere alcune caratteristiche dell’ambiente. Colpisce l’allegria del personale di cucina, giovane e pieno di entusiasmo, ma allo stesso tempo preparatissimo e altamente qualificato, a riprova del fatto che la regia è eccellente. L’impronta del Maestro si percepisce chiaramente e la filosofia ispiratrice del progetto pare essere stata assimilata alla perfezione da collaboratori e allievi (c’è anche qualche pausa tra una creazione e l’altra, come quando lo chef stellato si concede un momento di svago tirando calci al pallone nel vicolo sul quale si affacciano le cucine). Questa l’atmosfera che si respira, un mix di estro, ricerca, dinamismo instancabile, entusiasmo, gioco, exploit, scherzo e perfino caciara, ma anche slanci e impegno sociale, che fanno del personaggio una figura affatto singolare.
Dunque ho seguito il Massimo a Rimini, dove con un entusiasmo travolgente e contagioso – approfittando del “Meni: il circo 8 e 1/2 dei sapori “, la chermesse, giunta alla terza edizione, che ha visto anche quest’anno sfilare sul palco del circo tenda allestito sulla rotonda del lungomare di Rimini chef italiani e internazionali, che hanno fatto sfoggio di creatività culinaria con piatti intriganti offerti ai numerosi astanti – ha colto l’occasione per fare festa al Grand Hotel.
Brandendo i magnum della Cantina della Volta, l’incontenibile chef, con la sua squadra di cucina, ha inondato di bollicine i giardini del Grand Hotel, schizzando spumante, saltando e ballando, tanto da coinvolgere i presenti con il suo incontenibile entusiasmo, per poi vistare gli stand di celebri ristoranti e operatori gastronomici di eccellenza, allestiti sul lungomare, dove ha improvvisato, in coppia con il sindaco di Rimini, spiritose gag gastronomiche tra il divertito stupore del pubblico e codazzi di giornalisti e obiettivi a caccia di istantanee.
E’ probabile che proprio questo suo modo di essere, estroverso, vulcanico e anche un po’ pazzerello, al di là della innegabile creatività e della innata “vis” gastronomica, gli siano valsi i riconoscimenti e gli apprezzamenti dell’etablissement gastronomico internazionale. L’idea di promuovere e sostenere il Refettorio Ambrosiano, realizzata durante l’Expo di Milano, ed ora in procinto di essere esportata in altri paesi del mondo e tante altre iniziative benefiche, fanno di Bottura un personaggio che
incarna quell’italianità fatta di spontaneità, genio creativo e generosa umanità, anche scanzonata, che il mondo ammira e che è difficile imitare .